Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 18 nr. 159
novembre 1988


Rivista Anarchica Online

Legata ad un palo
di Giuseppe Galzerano

"Oltraggia due poliziotti e viene legata al palo": con questo titolo Il giornale di Napoli del 24 settembre scorso ha dato notizia di un "piccolo" fatto di cronaca locale, accaduto a Casalvelino (Salerno). Il resoconto, che si commenta da solo, è firmato dal nostro compagno Giuseppe Galzerano. Ne riproduciamo ampi stralci.


È rimasta legata ad un palo della luce sotto lo sguardo sbigottito di centinaia di automobilisti che transitavano. Protagonisti dell'incresciosa vicenda sono stati due agenti del distaccamento della Polstrada di Vallo della Lucania ed una donna, Clara Volpe, 34 anni, titolare della lavanderia "Primavera" di Casalvelino.
La negoziante, come ogni mattina, si stava recando al lavoro alla guida della sua Mini-Innocenti, targata CS 160515, quando veniva bloccata da una pattuglia della Polstrada che stazionava all'ingresso del paese.
Gli agenti hanno contestato alla donna alcune irregolarità: i pneumatici lisci e il mancato possesso del documento di passaggio di proprietà. Scontata la contravvenzione con conseguente minaccia del ritiro del libretto di circolazione. Esasperata, Clara Volpe ha replicato energicamente profferendo una frase che i poliziotti hanno ritenuto oltraggiosa. Gli agenti hanno reagito arrestando la donna e legandola con le manette ai polsi ad un palo, dove è rimasta per circa un'ora.
Nel frattempo la coppia di agenti ha continuato a svolgere il proprio lavoro di controllo del traffico. Molti automobilisti hanno notato Clara Volpe piangente e visibilmente provata dalla mortificazione subita. La donna ha chiesto aiuto a gran voce ed il primo a soccorrerla è stato l'assessore Gaspare Ridolfi.
Ai due agenti, l'assessore ha chiesto spiegazioni. "Sono fatti che a lei non interessano. Vada via" avrebbero risposto i poliziotti. "Ma c'è una donna legata" ha aggiunto Ridolfi. Non ha ottenuto alcun chiarimento.
Sono quindi sopraggiunti gli architetti Gian Carlo Loffredo e Francesco Denise, titolari di uno studio la cui finestra affaccia sulla piazza dove è accaduto l'assurdo episodio. L'architetto Loffredo ha chiesto maggior rispetto per i diritti umani ed ha fatto notare che era fuori luogo tenere una donna legata al palo della luce a prescindere dalla sua colpa. Si è cosi offerto di ospitare Clara Volpe nella sala d'attesa del suo studio in attesa dell'auto della polizia. Anche lui è stato minacciato di arresto. Intanto sul posto si è creata una notevole folla di curiosi.
A questo punto si è ritenuto che dovesse essere prossimo l'arrivo dei carabinieri della stazione vicina alla piazza, a non più di un minuto di auto. I due agenti hanno voluto invece attendere che sul posto giungesse l'auto del commissariato di Vallo della Lucania per trasferire la donna.
Finalmente l'auto è arrivata e Clara Volpe si è potuta sottrarre agli sguardi impietosi di centinaia di persone. Trasferita al tribunale di Vallo è stata giudicata per direttissima e condannata dal giudice Mario Iannotti a quattro mesi e mezzo col beneficio della condizionale. (…)